Sono stato letteralmente
folgorato da questi versi di Armanda Guiducci, letti casualmente pochi minuti
fa su Facebook. Ve li sottopongo con l’emozione di una fresca scoperta. La poesia
s’intitola
Sotto una stella impura
Nacqui con disappunto degli dei
sotto una stella esitante e impura
in mezzo a un mondo di uomini-coltello.
Avrei raccolto ginestre a braccia piene.
Ma ignoravo che il sole fosse a prestito.
A ogni primavera
venni potata come un bosso delle siepi.
Fui sventrata da uomini distratti
fui tradita da uomini leali
divorata e sputata
insomma amata-
amata come si amano le donne
secondo le leggi del profitto,
del potere, e della sopraffazione.
da “A colpi di silenzio”- Armanda Guiducci- Lanfranchi- 1982
Stupenda e desolante
RispondiEliminamassimolegnani
(orearovescio.wp)
Sì, Massimo, tragica.
RispondiElimina