La cultura degli "esperti"

sabato 16 gennaio 2021

Ho imparato a diffidare degli “esperti”,  di coloro che rivestono questo ruolo mediaticamente e in questo esauriscono la loro essenza. A ben vedere essi sono solo funzioni del Capitale che vanno in televisione, il salotto televisivo è il tempio in cui loro si manifestano e il pubblico televisivo la marea dei loro devoti.

Loro scopo è perpetuare l’inganno della Cultura come luogo di una dominazione sociale, economica, tribale che ormai è diventata psichica.

Deridda faceva notare che il termine Cultura, all’apparenza così inoffensivo, deriva dal latino colo, colonizzare.

Così il nostro cranio, colonizzato da infiniti luoghi comuni, diventa un soggetto della Storia, “fanfaluca mistica” di chi è,  come vuole l’etimologia di soggetto, sottomesso. Sottomesso a cosa?

“Al brutto poter ch’ascoso/a comun danno impera”, probabilmente.

 

4 commenti:

zoon ha detto...

una riflessione assai sottile, e potente. Grazie, Ettore...

Ettore Fobo ha detto...


Grazie a te Zoon.

Pino ha detto...

Bisogna sempre fare dei distinguo quando parliamo di esperti. Prendiamo ad esempio il momento di grave pandemia che stiamo vivendo: se a parlare è il prof. Massimo Galli, io naturalmente pendo dalle sue labbra. Non succede, invece, se sullo stesso argomento si esprime Sgarbi, il quale farebbe bene se parlasse solo di arte. Ciao Ettore

Ettore Fobo ha detto...


Sì, Pino, capisco. Galli lo conosco poco, per Sgarbi non ho interesse. Generalmente mi fido poco di ciò che passa in televisione. Un saluto.