Tornano i pescatori con le stelle marine
spartiscono il cibo con i poveri, infilano corone ai ciechi
gli imperatori escono nei parchi in questa ora che assomiglia alla vetustà
delle incisioni
e i domestici fanno il bagno ai cani da caccia
la luce indossa i guanti
apriti finestra - dunque
ed esci notte dalla stanza come il nòcciolo dalla pesca,
come il prete dalla chiesa,
dio: carda la lana agli amanti sottomessi,
dipinge gli uccelli con l’inchiostro, cambia guardia alla luna,
-andiamo a prendere i maggiolini
per chiuderli nella scatola
-andiamo al ruscello
per fare vasi d’argilla
-andiamo alla fontana perché io possa baciarti
-andiamo al parco comunale
fino al canto del gallo
affinché si scandalizzi la città
-oppure adagiamoci lassù nella stalla
dove punge il fieno e si sente il ruminare delle vacche
che poi hanno voglia dei loro vitelli
partiamo, partiamo.
1913, Mangalia
***
Da “Prime poesie “ – Tristan Tzara –cura e traduzione Irma Carannante – Edizioni Joker –aprile 2015
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