giovedì 25 aprile 2024

La follia nelle parole di Roland Laing

 


“Se la specie umana sopravvivrà, gli uomini del futuro considereranno la nostra epoca illuminata, immagino, come un vero e proprio secolo d’oscurantismo. Saranno indubbiamente capaci di apprezzare l’ironia di questa situazione in modo più divertente di noi. È di noi che rideranno. Sapranno che ciò che chiamiamo schizofrenia era una delle forme sotto cui - spesso per il tramite di gente del tutto ordinaria -  la luce ha cominciato a filtrare attraverso le nostre menti chiuse. La follia non è necessariamente un crollo (breakdown); essa può essere anche una apertura (breakthrough)… L’individuo che fa l’esperienza trascendentale della perdita dell’ego può o non può perdere l’equilibrio in diversi modi. Può allora essere considerato come pazzo. Ma essere pazzo non è necessariamente essere malato, anche se nel nostro mondo i due termini sono diventati complementari… Dal punto di partenza della nostra pseudo-salute mentale, tutto è equivoco. Questa salute non è vera salute. La pazzia degli altri non è vera pazzia. La pazzia dei nostri pazienti è un prodotto della distruzione che imponiamo loro e che essi impongono a se stessi. Nessuno immagini che ci imbattiamo nella vera pazzia, così come non siamo veramente sani di mente. La pazzia con cui abbiamo a che fare è un grossolano travestimento, una falsa apparenza, una grottesca caricatura di ciò che potrebbe essere la guarigione naturale da questa strana integrazione. La vera salute mentale implica in un modo o nell’altro la dissoluzione dell’ego normale…”

Roland Laing



2 commenti:

  1. L’ego per Descartes è una sostanza, per Freud un’istanza, per tutti gli altri una malattia.

    Ciao Ettore!

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  2. @Humachina

    Dalle caverne di Zarathustra, perciò, udiamo erompere il grido: "Io è morto!".

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