"Quando
qualcuno chiede a cosa serve la filosofia, la risposta deve essere aggressiva,
poiché la domanda è ironica e pungente. La filosofia non serve né allo Stato né
alla Chiesa, che hanno altre preoccupazioni. Non serve a nessun potere
stabilito. La filosofia serve a turbare. Una filosofia che non turba nessuno e
non fa arrabbiare nessuno non è una filosofia. Essa serve a nuocere alla
stupidità, fa della stupidità qualcosa di vergognoso. Non ha altro uso che
questo: denunciare la bassezza del pensiero in tutte le sue forme. Dovrà inoltre formare uomini liberi, che non confondano cioè i fini della cultura con gli interessi dello Stato, della morale o della religione, combattere la cattiva coscienza che ha usurpato in noi il pensiero. [...]. È vero che stupidità e bassezza continuano a esistere; ma non è un buon pretesto per decretare lo scacco della filosofia, giacché, se non fosse per quel po’ di filosofia che in ogni epoca ha impedito loro di spingersi sin dove volevano, esse avrebbero oggi proporzioni ancora maggiori."
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da "Nietzsche e la filosofia" - Gilles Deleuze -Einaudi- 2002
Saggio straordinario. Come quelli che ha dedicato a Spinoza.
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RispondiEliminaVoglio solo sottolineare una cosa: tra le multiformi e rizomatiche vicende del suo pensiero Deleuze è stata per me una grande figura di filosofo-artista. Ha continuato l’opera di Nietzsche. Sintetizzo in un tweet: Non solo Dioniso contro il Crocefisso ma Dioniso contro Edipo.
L’AntiEdipo è un magistrale saggio di letteratura. Ci insegna cosa è reale nel gesto della scrittura e ciò che è fuffa, il cui unico pregio è di essere socialmente scambiabile, consumabile eccetera eccetera dovremmo parlare di Baudrillard (“Lo scambio simbolico e la morte”), e di Klossowski(“Nietzsche e il circolo vizioso”) ma tempus fugit, Humachina. A risentirci.