Migliori libri del 2024

lunedì 20 gennaio 2025

 






Di seguito i libri più belli e necessari che ho letto nel 2024 appena passato. In ordine di preferenza. 

1 LETTERA SULL’UMANISMO- HEIDEGGER- ADELPHI

In meno di 100 pagine, in una lettera a un giovane studioso suo conoscente, Heidegger mostra l’evidenza di una frase contenuta in un suo altro libro, che traslo così, non è una citazione testuale: “Quella che venerate come ragione è la più grande nemica del pensiero.”

2 IL RACCONTO DI SONECKA- CVETAEVA-LA TARTARUGA

Racconto di un amore platonico di una donna per un’altra donna e dell’amore reale per il teatro (Sonecka era un’attrice di cui Marina Cvetaeva s’invaghì di una passione rarefatta e insieme dirompente). Monologo scritto a seguito della morte precoce di lei, in un florilegio di memorie, a distanza di anni dagli eventi raccontati.

3 DIARI- PLATH- ADELPHI

Sylvia Plath: le sue difficoltà a farsi accettare dalla cultura del suo tempo, i suoi sbandamenti erotici in una società puritana, il suo rapporto con Hughes, idealizzato come un dio, la tortura del male di vivere, i suoi progetti letterari, i suoi fallimenti, i suoi successi…

4 POESIE BLOK- SE

Libro di un poeta straordinario del simbolismo russo. Lune e crepuscoli grotteschi, facce anonime in una città grigia e su tutto una fatalità misteriosa e sinistra.

5 RAPPORTO DALLA CITTA’ ASSEDIATA- HERBERT- ADELPHI

Questo è un grande poeta polacco del Novecento inoltrato. Genio di una scrittura che scende in profondità e fonde il mito con la storia mostrando le venature segrete di entrambi i movimenti.

1968: accadde in Italia

venerdì 17 gennaio 2025

 


“Se c'è un uomo «mite» nel senso più puro del termine, questo è Braibanti: egli non si è appoggiato infatti mai a niente e a nessuno; non ha chiesto o preteso mai nulla. Qual è dunque il delitto che egli ha commesso per essere condannato attraverso l'accusa, pretestuale, di plagio? Il suo delitto è stata la sua debolezza. Ma questa debolezza egli se l'è scelta e voluta, rifiutando qualsiasi forma di autorità: autorità, che, come autore, in qualche modo, gli sarebbe provenuta naturalmente, solo che egli avesse accettato anche in misura minima una qualsiasi idea comune di intellettuale: o quella comunista o quella borghese o quella cattolica, o quella, semplicemente, letteraria... Invece egli si è rifiutato d'identificarsi con qualsiasi di queste figure - infine buffonesche - di intellettuale"

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Da “Caos”- Pier Paolo Pasolini- raccolta degli articoli che Pasolini tenne sul quotidiano “Il Tempo.

La condanna di Aldo Braibanti, poeta e partigiano,  con l’assurdo pretesto del reato di “plagio”, “misteriosamente” ancora in vigore  dai tempi del fascismo, dopo una ripugnante gogna mediatica,  avvenne il 15 luglio del 1968.

Per non dilungarmi rimando al mio articolo che si trova in questo blog all’etichetta Aldo Braibanti e su Bibbia d’Asfalto. 

“La vita è un sogno” su Bibbia d'Asfalto

lunedì 13 gennaio 2025

 



Su Bibbia d’ Asfalto inauguro l’anno con la mia lettura mitorealista dell’anomalo, e per questo tanto più straordinario, romanzo di Lodovica San Guedoro: “La vita è un sogno”. Grazie dell’ascolto.

Ettore Fobo

Presentazione di "Fiori del Caos"

sabato 11 gennaio 2025

 


Il Mitorealismo del Sottosuolo procede la sua marcia. Il 18 gennaio 2025 alle ore 16.00 presenteremo la raccolta mitorealista FIORI DEL CAOS io e Matteo Gennari che parlerà anche della sua antologia di racconti appena uscita “Non ti illudere, Andressa”. L’evento si svolgerà nella biblioteca di San Giuliano Milanese in Sala Previato, Piazza della Vittoria 2. Sieti tutti invitati.

“A sciame” su Lankenauta

mercoledì 8 gennaio 2025

 



Su Lankenauta è stata pubblicata la mia riflessione mitorealista sulla silloge poetica “A sciame” di Maria Grazia Insinga. Ecco il link. Buona lettura.

Ettore Fobo

Secondo comunicato mitorealista

mercoledì 1 gennaio 2025

 



"Oh, giornata tutto sommato storica."
Jules Laforgue

Il Mitorealismo del Sottosuolo, come tutte le avanguardie degne di questo nome, è un atto aggressivo di guerra. I nostri nemici sono ovunque, appena dissimulati dal velo dei simulacri di cui sono i lacchè insuperbiti. In ogni guerra sono necessarie le alleanze. Abbiamo celebrato recentemente, conoscendo da anni la sua implacabile e concisa lucidità, la nostra alleanza con il collettivo Humachina. Mitorealisti e Humachinisti hanno teso una fune, gli uni verso gli altri, per attraversare indenni le fiamme di questo baratro, ventunesimo secolo dell’era cristiana. Ora è il momento della Nazione Oscura Caotica (NOC), che ci onora ulteriormente proclamando il Mitorealismo filosofia di Stato. Ecco il link.

Come mitorealisti siamo stanchi del Tempo, della grande truffa mitica e metafisica del Tempo. Aborriamo ogni inizio e la sua logica fine. Siamo però proprio al principio di tutte le sovversioni non sospette e custodiamo svagati l’eco di tutte le vostre favole. Perciò state molto all’occhio. Vi sorvegliamo.  Come serpi prossime a sferrare il loro velenoso morso e sempre inavvertiti come tutte le catastrofi che si rispettino, siamo ormai pronti a dilagare veleno nel mondo degli “automi spermatici” e degli “uomini impagliati”: coro di vasta perdizione. Ebbene sì, abbiamo impiccato tutti i miserabili Godot di questo inferno di marca alla possente ruota cosmica del canto e del grido.  Se ci temete, sappiate che è giusto così. Chi sa ascoltare ha infinite orecchie e tremendo è lo sguardo di chi ha molto visto. In ogni caso, amici o nemici che siate, che il 2025 vi sia lieve.

Ettore Fobo e il Laboratorio Mitorealista

 

Primo comunicato mitorealista

venerdì 27 dicembre 2024



“Ma l’eroe non teme la catastrofe/finché imperversano le sue chimere. “

Aleksandr Blok

 

Il Mitorealismo del Sottosuolo esce in piccola parte fuori dalla sua originaria e indistruttibile clandestinità. Ciò avviene nel nascondiglio metafisico del blog Humachina: Mitorealisti e Humachinisti sono allineati sulla stessa fune tesa e arsa sul precipizio; perciò si cammina in bilico e sul fuoco. Salutiamo nel collettivo Humachina una forza di dissipazione stirneriana dei Significati ordinari e gregari. Bisogna allevare una visione del mondo e non continuare ad alimentare con le nostre idee e le nostre credenze la visione che il mondo ha di noi. Siamo ancora all’ABC di questo crepuscolo. Leviamo l’ancora e salpiamo cantando al nostro orecchio, sicuri di saltare in aria della nostra stessa mina.

Ettore Fobo e il Laboratorio Mitorealista

Le poesie hanno i lupi dentro - video

mercoledì 25 dicembre 2024



Ho postato su YouTube il video della mia lettura del 28 Novembre nel Centro Sociale Eterotopia, scorporato in quattro spezzoni per ragioni di formato. Il video è realizzato da Daniele Garioni. Leggo il poemetto in versi e prosa “Le poesie hanno i lupi dentro - atti e incantesimi di poesia mitorealista.”. Eccovi il link. Naturalmente buon Natale a tutti voi.

Ettore Fobo

"Sotto una luna in polvere": motivazioni del Premio Internazionale Città di Sarzana

sabato 21 dicembre 2024

 



Pubblico qui sotto le motivazioni del Premio Sarzana. Come commento mi limito a dire che è emozionante ricevere una critica così accurata e sentita. “Sotto una luna in polvere” è uscito nel maggio del 2010. Si tratta dunque di un’attesa durata più di 14 anni. Ciò rende la critica ancora più preziosa.

Ettore Fobo

 

“La raccolta attraversa 18 anni di fervore poetico (1992-2009), dove sibilano aliti di morte senza gloria, immagine livide e funeree, la fuga dall'assalto di insensati perché ripetuti naufragi esistenziali. Notti lunari avvolgono il male che strozza il respiro, recide le attese, fagocita il cambiamento. Con stelle inutilmente accese sul vuoto, una luce opaca effonde stregonerie, il tormento divampa e blasfemo dissacra la presenza di qualunque Dio. Nelle scenografie spettrali, tutto resta ignoto, nel movimento di una natura ostile, dove anche l'apparizione femminile, goccia illusoria d'amore, richiamo d'eros, resta punto di rottura insufficiente. Vuoto e nulla dominano questa raccolta.

«La voragine degli anni / che si disfano in bisbigli/ .../io sento divenuta la ferita/della caducità, ma il seducente/ nulla della vita si rivela, / nel verso di un poeta/ ammaliante chiarore di candela.»”

Giuria del Premio Internazionale Città di Sarzana

Premio Internazionale Città di Sarzana 2024

lunedì 16 dicembre 2024

 



Sabato 14 dicembre, nella splendida cornice del Teatro degli Impavidi di Sarzana, si è svolta la cerimonia finale del Premio Internazionale Città di Sarzana, dove mi sono classificato al primo posto nella sezione poesia edita con la mia raccolta “Sotto una luna in polvere” (Kipple Officina Libraria, 2010). Gioia pura che mi piace ora condividere con voi. Presto pubblicherò  anche le motivazioni del Premio in cui si manifesta una rara sensibilità critica che mi onora grandemente. Ringrazio di cuore la Giuria, orgoglioso di aver partecipato a quest’evento di grande spessore culturale, insieme ad alcuni dei protagonisti -  spesso nascosti se non invisibili - della scena letteraria contemporanea.

Ettore Fobo

Una poesia di Clarice Lispector

venerdì 6 dicembre 2024





Non capire

Non capisco. È una cosa così vasta che supera ogni comprensione.
Capire è sempre limitato.
Ma non capire può non avere confini.
Sento che sono molto più completa quando non capisco.
Non capire, per come la vedo io, è un dono.
Non capire, non come un animo sempliciotto.
Il bello è essere intelligenti e non capire.
Si tratta di una strana benedizione,
come essere pazza senza esserlo affatto.
È un mite disinteresse, una dolce stupidezza.
Solo che di tanto in tanto arriva l’inquietudine:
voglio capire un po’. Non troppo:
ma almeno capire
che non capisco.

 

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poesia di Clarice Lispector tradotta da Emilio Capaccio



 

Le poesie hanno i lupi dentro – DATA DEFINITIVA

martedì 19 novembre 2024

 


Ci siamo. Giovedì 28 novembre, alle ore 20.15 presso il Centro Sociale Autogestito Eterotopia (San Giuliano Milanese- via Risorgimento 21)   terrò lo spettacolo” Le poesie hanno i lupi dentro”, reading poetico mitorealista dai contenuti esplosivi, espressione di un’artaudiana e inedita scrittura della crudeltà. Non si fanno sconti al sociale e alla parrocchia del politicamente corretto. Grazie dell’ascolto.

Ettore Fobo

Da “Fiori del Caos” - una poesia di Silvio Straneo

sabato 16 novembre 2024

 



 



Secondo appuntamento con brani selezionati dalla raccolta mitorealista “Fiori del Caos”: è il turno di una poesia di Silvio Straneo, accompagnata dalla mia nota critica presente nella prefazione.



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Mio viaggiatore illimitato e cinico
come l’orizzonte del Pacifico ove
spacci le tue poesie, i Re Magi girano
al largo, come farebbe un capitano
attorniato da scogliere, secche
e da mine vaganti.
Mio viaggiatore le tue nubi
travestite da ippogrifo vanno al gran lasco
con l’aria di casa che incontra il mondo.
Gabbiani, gabbiani intorno!
In un moto di bianche ali
in un suono che poi grida
un giro di chiglia attendeva
di entrare, la gente. lavorare.
Vola in un paesino ciottolato
bottega di ricordi su terra ferma.
Il mezzomarinaio, che accostava
ora già larga da foulard e canottiera e
su quel mare va, su quel mare va.
Ammainati i piedi al paiolo
scalzi su lapilli solari
sgocciolava il berbero sale
il blu che insiste infinire
verde nel verde cavalcava
la sera covava il fienile
sopiva le pire e beveva
con occhi cipressi: nei viali,
i poeti, sanno pescare.
Il mare è strapotente
e porta sempre via la sabbia
denudando la spiaggia.
Scarroccia il pensier silente
nella lena di caviglie
nell’enigma di un’altra sponda
mare e baia non si fanno male
mare e boia non si fanno male
fiducioso migrato amore.
Trapungere i semi di sesamo
avvolgere al mòdano la rete diafana
della poesia, in simbiosi
come uomo e lama e calarla ogni dì,
reticolando sipario al crepuscolo.

***

 

Originariamente pubblicata in “Filo di spezie”- Silvio Straneo- Aletti Editore, 2018

 

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Silvio Straneo invece tratta le parole come un antico vasaio greco, impasta sonorità, tesse metafore giocose, solca il mare sconfinato che bagna la sua amata Liguria con l’aria di casa che incontra il mondo.

Se il mare è strapotente / e porta sempre via la sabbia denudando la spiaggia, l’umano deve arrendersi alla sua potenza, potremmo risolvere così una questione che in realtà è molto sottilmente filosofica: il

mare è il linguaggio. E noi siamo presi in questo vortice di significati disseminati come una pioggia che feconda terre inesplorate. Siamo dentro un gioco che ci trascende e trascendendoci disseta i mari che profondamente sono assopiti in noi, dove il daimon da sempre scalpita per far sentire la propria voce, anzi la propria

tumultuosa polifonia. Colla parola vana che ci assiste /acqua viva di tutte le cose /vibra sonante per donde dell’onde. Con questi versi Silvio Straneo sigilla insieme in una teca di bellezza la vanità landolfiana della parola con l’incantesimo di una versificazione pulsante come “acqua viva”, citando così Clarice Lispector. In aggiunta un suo racconto che esplora il tema della disabilità in maniera profonda.

 

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Da “Fiori del Caos”- a cura di Ettore Fobo- raccolta di letteratura mitorealista-Kipple Officina Libraria _ febbraio 2023                                                                                                                                                                                                                                    

Le poesie hanno i lupi dentro- ATTENZIONE EVENTO SPOSTATO ALLE 20.15 DI GIOVEDI' 28 NOVEMBRE

sabato 9 novembre 2024

 


Venerdì 22 novembre, presso il centro  sociale Eterotopia di San Giuliano Milanese in via Risorgimento 21 terrò  lo spettacolo ”Le poesie hanno i lupi dentro”, reading poetico mitorealista dai contenuti esplosivi, espressione di un’artaudiana e inedita scrittura della crudeltà. Non si fanno sconti al sociale e alla parrocchia del politicamente corretto. Ci vediamo lì alle 19.30

Ettore Fobo

Premio Lorenzo Montano 2024

venerdì 1 novembre 2024

Anche quest’anno ho ricevuto un importante riconoscimento al Premio Lorenzo Montano: Segnalazione speciale con il mio poema in versi e prosa “Ultimatum a Dio”. Ringrazio la Giuria.

Una poesia di Armanda Guiducci

giovedì 17 ottobre 2024

 


 


Sono stato letteralmente folgorato da questi versi di Armanda Guiducci, letti casualmente pochi minuti fa su Facebook. Ve li sottopongo con l’emozione di una fresca scoperta. La poesia s’intitola

 



Sotto una stella impura



Nacqui con disappunto degli dei
sotto una stella esitante e impura
in mezzo a un mondo di uomini-coltello.
Avrei raccolto ginestre a braccia piene.
Ma ignoravo che il sole fosse a prestito.
A ogni primavera
venni potata come un bosso delle siepi.
Fui sventrata da uomini distratti
fui tradita da uomini leali
divorata e sputata
insomma amata-
amata come si amano le donne
secondo le leggi del profitto,
del potere, e della sopraffazione.

da “A colpi di silenzio”- Armanda Guiducci- Lanfranchi- 1982

In difesa della fantascienza - un breve brano di Tommaso Landolfi

giovedì 10 ottobre 2024

 

“Mi par chiaro che la sola letteratura fantascientifica è sulla strada giusta, e se ho detto altra volta il contrario tanto peggio, o l’avrò fatto per ignoranza dei testi migliori. Ossia la fantascienza sarà magari, oggi come oggi, priva di vere dimensioni e niente in sé, ma quel letterale rivolgersi al di fuori parrebbe nondimeno il solo atteggiamento ormai possibile…”

10 novembre 1959

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da “Rien va” - Tommaso Landolfi, citato in “Live Dealer”- Lamberto Garzia- puntoacapo Editrice- 2024


Da “Fiori del Caos “- due poesie di Ksenja Laginja

domenica 29 settembre 2024


 


 


V



Questo essere minerali
atto trasformativo e litania
è l’enigma che incede
farsi divinazione
chiamare un nome
dirsi l’attesa.


* Il ventitré è composto dai numeri 2 e 3. Il numero tre è attivo e possiede
una grande forza energetica. Simbolo della conciliazione, la sua espressione
geometrica è il triangolo, simbolo del ritorno del multiplo all’unità.



VI*



Anche il cervo
conosce il suo destino
oltre la persistenza dell’ombra
che reclama un nome alla terra,
ma solo a chi prosegue
la caccia tocca la conta.



* Ventitré è un numero dispari



 ***  

Comincia con due poesie di Ksenja Laginja la pubblicazione di qualche estratto dall’antologia collettiva “Fiori del Caos”, che oltre che nel precedente link potete trovare in tutti i principali store online- l’antologia da me curata per Kipple Officina Libraria, legata al movimento del Mitorealismo del Sottosuolo.  Il l primo dei due manifesti da me scritti, per ora ancora clandestino e secretato, risale al febbraio 2020, poco prima della pandemia.

Vi lascio alla mia nota critica su Ksenja che si trova nella prefazione:

Ksenja Laginja è capace d’intensità e di condensazione, conosce le metamorfosi serpentine del linguaggio, le sue attese, i suoi enigmi, le sue strategie infine per sedurci. Perché il femminile opera per via dello stregonesco, del lunare. Opera in tutti noi nell’ambivalenza simbolica. Ksenja Laginja distilla una sintesi di elementi contradditori, in conflitto, nei suoi preziosi alambicchi, dove è la persistenza dell’ombra / che reclama un nome alla terra.

Viviamo con serenità tutte le contraddizioni, sembra proprio cantare Ksenja. Noi che inclusi nell’assenza siamo il precipitato chimico di un enigma che Laginja sintetizza in versi in cui parole del linguaggio scientifico sono usate in chiave divinatoria, e viceversa, insieme a segni che sembrano emergere dalla notte dei tempi mostrando la loro sconvolgente attualità.                                                                                                                                                      Ettore Fobo   

                                                                                                                                                                     

Quantum Cluster

sabato 21 settembre 2024


Su Lankenauta è stata appena pubblicata una mia riflessione sul romanzo "Quantum Cluster" di Lukha B. Kremo. Buona lettura.


Ettore Fobo

Anime belle

giovedì 19 settembre 2024

 


 

La grande letteratura non è certo per le anime belle, per le persone di buon senso, per  quelli che sono agli altri e a se stessi amici, come scriveva Montale, che infatti a detta di alcuni era una canaglia. Se prendiamo “A se stesso “di Leopardi e ci liberiamo dalle scolastiche reminiscenze di pessimismo cosmico, quello che rimane è un bel ringhio. Oppure penso a Majakovskij “ Spero credo non verrà mai/ per me l’infame buon senso.”

 E c’è al fondo di ogni scrittura un formidabile e impossibile da irreggimentare elemento di disubbidienza, una tendenza antisociale e un amore per il caos. “I poeti sono cattivi, cattivi dentro.”,  ripeteva sempre Moravia.

febbraio 2010

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da "Aforismi di un bevitore di tè"- Ettore Fobo (inedito)