Premio Lorenzo Montano 2015

lunedì 13 luglio 2015





Sono stato premiato al premio Lorenzo Montano 2015 con una menzione per  una mia prosa inedita. Ringrazio la giuria.
Ettore Fobo

Idillio con cagnolino - Alba Donati

sabato 11 luglio 2015




Con Idillio con cagnolino, che Fazi editore propose nel 2013,  Alba Donati riesce nel difficile intento di combinare la quotidianità famigliare dei temi con “l’infinitamente misterioso” mondo dell’immaginazione  e della poesia. Questo è il primo dato, sensibile  e immediato. Il suo è un libro da leggere e da meditare, in cui l’idillio è solo un pretesto;  Alba Donati  descrive  sì la meraviglia dell’infanzia ma  denuncia l’orrore e la violenza contro i bambini di Beslan, per esempio, nell’ultimo straordinario poemetto dedicato a questa vicenda e ci ricorda che ogni favola ha un sempre un risvolto inquietante.

Il titolo  può  essere fuorviante. La poesia eponima, secondo me,  non è tra le più significative della raccolta e l’aspetto idilliaco pare, nella maggior parte dei casi, un modo per sviare. La sostanza del libro non è “l’idillio di una sera cittadina”,  ostentatamente banale nella sua semplicità,   ma la sostanza tragica di cui la vita è impastata, la sua violenza impossibile da capire, la memoria degli amici e dei parenti  morti, il critico Cesare Garboli,  lo scrittore Enzo Siciliano, il vecchio zio Fernando, a cui è dedicata la bella poesia che apre la raccolta.  Certo sullo sfondo di molti di questi versi  rimane potentissimo il sogno di un mondo incantato, a misura di bambina. La cattiveria degli adulti,  però,  irrompe spesso per distruggere questo sogno che altro non è che “la favola della vita”.
 
Sappiamo che in ogni favola c’è il lupo  e la poetessa ce lo ricorda descrivendone diverse tipologie, in una società violenta dove anche la sua figura più efferata,  il serial killer,  è superata “dagli eventi, dal progresso/dai nuovi ricchi” che dispongono il loro ordine fondato sulla sopraffazione. Affiora la consapevolezza tragica che la morte ci sovrasta, che lo stesso Dio,  davanti all’orrore indicibile della violenza umana, non può che urlare, inveire contro tutti, disperato come “uno scrittore russo”. Nella poesia Una bambina Alba Donati racconta di come le donne siano molto facilmente vittime degli uomini, in Contro il capitalismo si scopre che la vera ricchezza è quella dell’immaginazione, “La ricchezza è un rito, una preghiera/che si svolge in segreto,  la notte”, in Gap la distanza spaziale  fra campagna e città si scopre essere anche temporale. “Da qui alla città  passa un’epoca./ Si parla da un millennio a un altro millennio.”

Nella poesia Lucignana Alba Donati realizza il rovescio dell’idillio, lo spaesamento, il mancamento che sembra muovere tutte le cose e sorge come un grido il desiderio di mettere ordine nel gran caos e la poetessa traccia un confine fra sé e la notte, affinché la tenebra non inghiotta il mondo intero. Ecco l’abilità di Alba Donati è mostrare l’idillio ritmando agilmente la sua consonanza con il pensiero infantile e al tempo stesso illuminare chirurgicamente  i brandelli di una  realtà devastata dal caos. 

Così in Pianto per la distruzione di Beslan  abbiamo  un esempio di poesia sulla contemporaneità  di alto livello, con una scrittura frammentata la poetessa ci racconta dell’orrenda strage senza cadere mai nella trappola della poeticizzazione, del sentimentalismo né esibendo una pietà artificiosa. Difficile raccontare in poesia questa vicenda, con sobrietà, senza apparire né troppo freddi e distaccati, né troppo partecipi: il poemetto si regge su fragili equilibri, sospeso fra la cronaca e l’interpretazione dell’evento. Come raccontare il mostruoso?  Questo poemetto è un esempio terso di come si deve procedere oggi. Dopo il passaggio dell’orrore rimane dunque la desolazione:

Adesso non ci sono più canti nella città
né suoni.

C’è un eterno pianto dove prima c’era la gioia.

Non doveva accadere:
la coscienza individuale,
il diritto internazionale
la civiltà del male,
questa bestia sconosciuta, sopravvalutata,
soccombente.”

Così il libro pare sospeso magicamente fra almeno tre  dimensioni: quella incantata e idilliaca, legata agli affetti e all’infanzia, quella intima e dolorosa nel ricordo degli affetti perduti, quella tragica, violenta e insensata della Storia. Alba Donati finisce stranamente per  raccontarci la nostra scissione, la nostra schizofrenia, con uno stile di scrittura terso, piano, dinamico, regalandoci un libro in cui emerge la sua  sensibilità di raffinata interprete del nostro tempo.



Una poesia di Alain Boudet

sabato 4 luglio 2015







Casermone popolare

Sei anni
al quattordicesimo piano

Al limitare del silenzio
il bambino
sulla punta dei piedi
abita un istante di luce

E nel fuoco dello sguardo
la foglia in fondo al ramo
diventa la foresta ch’egli spera

Alain Boudet.

***

tratta da Internazionale numero 1109 - 3/9 luglio 2015 - traduzione di Francesca Spinelli.