Ma la poesia può davvero cambiare il mondo ? - Lawrence Ferlinghetti

martedì 6 ottobre 2009

Vediamo così come i più grandi poeti non solo cambiano il modo in cui vediamo il mondo, ma ci portano anche a dubitare della nostra percezione ed interpretazione della realtà quotidiana. E comprendiamo che la più grande poesia" sovverte il paradigma dominante", attacca in profondità lo status quo del mondo e lo trasforma in qualcosa di nuovo e strano.
Ciò mi porta alla conclusione inevitabile che il poeta deve necessariamente essere un" nemico dello stato". Mi affretto ad aggiungere, prima che gli agenti del Fbi mi bussino alla porta di mattina, che intendo un nemico dello stato di civiltà in cui ci troviamo oggi. La nostra onnivora civiltà industriale ha dimostrato di essere nociva per la terra e per l'umanità, sia dal punto di vista ecologico che medico. Disastrosa, in effetti. Aggiungiamo a tutto ciò l'istituzione di pesanti restrizioni della libertà individuale per mantenere in funzione la nostra macchina imperialista industrial- militare, ed ecco che si ottiene il nemico naturale del poeta, il quale è per definizione uno spirito libero, uno spirito indomito e selvaggio, dedito alla verità e alla bellezza.

Da Ma la poesia può davvero cambiare il mondo ? Parte finale di un saggio tratto da Poesia come arte che insorge- traduzione Alessandro Tuoni e Antonio Bertoli- Giunti CityLights

1 commenti:

Artemide ha detto...

tosto m'inchino a cotal Sua profondità che mi par di cadere

con ammirazione
Artemide