Un incontro al Bar Gonzaga (estratto da "Sotto una luna in polvere")

sabato 12 ottobre 2013






Si potrebbe inventare un personaggio,
che parlasse più veloce del fiume,
che amasse gli aironi e le ore piccole,
scoria dell’invisibile  la sua visione
del mondo, ma  anche personale, umana:

“Io cerco l ’oscurità, l’anonimato
esattamente il blu di Mirò
 con  un punto giallo al centro,
cerco un gioco di specchi,
in cui io veda l’altro, il detentore
dei segreti della mia esistenza”.

Lei invece ha il riso più vasto dell’oceano,
l’anima sulle labbra, e un cuore di bambola,
ha sogni da educanda ed incubi da carnefice
 e molto  si racconta, a voce bassa,
della sua animalesca superbia.

“ Io voglio l’oro fradicio di un sottobosco,
dove si imperla di lucciole la foglia”.

Il terzo è un lunatico nottambulo,
che ha la follia nel sangue, questa passione
per l’impossibile,  ad una stanchezza d’esistere
 combinata in uno strano arabesco,
e gli porgono una tavola
del test di Rorschach, con un sorriso lento :

“ Io qui vedo Anubi, nudo, con un fallo enorme,
che balza da una  fratta e sullo sfondo
il solstizio delle streghe, dove uno
viene impiccato all’albero del linciaggio “.

Si sono incontrati al Bar Gonzaga,
nei loro occhi è  brillata un’intesa,
poi tutto è finito, perché in questo mondo
solo sfiorarsi è  davvero divino.

                                                                                              Dicembre 2008

                                                                                                                                             Ettore Fobo
***
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4 commenti:

mariadambra ha detto...

il guizzo dell'intuizione, della potenzialità, è quello il lampo che rende divini...
molto bella caro Ettore, complimenti

Ettore Fobo ha detto...


La potenzialità sì. C’è un verso del poeta Mark Strand che tradotto suona così: “ la vampa della promessa ovunque.”. Grazie Maria, un caro saluto.

Elena ha detto...

Bellissima.
Mi piace molto quando una poesia, incarnando un concetto, racconta anche una storia.

Ciao, Ettore.

Ettore Fobo ha detto...


Grazie Elena. Un caro saluto.