sabato 23 agosto 2025
Teseo
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la sua terra gli scivolava via fondamentalmente e, a furia di rivi,
basava il suo successivo atteggiamento ma non aveva niente in
mano, né filo elettrico per trattenere il fulmine, né un tubo per il
rivo e il pensiero, il pensiero si perdeva, il pensiero bucava, rallentava
sempre più, sempre di più usciva tardi dalla terra grigia.
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prodotto dolciario da forno era Arianna, quando l’afferrava la febbre
altissima d’amore e inviava il suo profumo per la costa: dichiarandosi
a Teseo, ella alzava tutto il suo popolo sulla cima di una
montagna e creava così, pure, con un canto bianco e una danza precipitata
e sulle unghie: l’unica possibilità di spazio lì apertasi. Ma ci
si accontentava di quella ristrettezza e d’altronde lui, insieme a lei,
era in grado di vedere il tempo.
Il Minotauro
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così, dopo aver del tutto spalancato le tue palpebre al giorno,
non capisci ancora che continuo:
sì, io sono il filo d’erba
ripetuto che ti abitua all’opacità entro la quale ti impagina il prato
e che ti evita il trasparire della decomposizione,
la vertigine della scena che si apre nuova per tutti, il tuo declino, eroe.
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sembra strano
ma considera che io ti ridò la vita, da incubo spazzino: la morte e
il lutto me li mangio, guarda come mastico il tuo defunto
che trasformo lentamente in panorama piano e, finito pure con te,
di nuovo tornerò il paesaggio che nessuno si aspetta.
Carlo Gregorio Bellinvia
***
Dalla prefazione di Ettore Fobo:
Carlo Gregorio Bellinvia propone Opera Muraria, prosimetro di
rara intensità, in cui l’autore, sorta di Dedalo moderno, costruisce
un labirinto di rimandi fra surrealismo e mitologia:
Camminava assieme a quattro febbri, a cinque organi a pois e a due o tre funzioni di fuori, ed era già molto a favore di un risveglio, persino per lui: quattro febbri, cinque organi a pois e due o tre funzioni di fuori […].
Il Minotauro è una maschera che nasconde una moltitudine di stati
psichici anagrammati dal poeta in metafore. È come scrive Oscar
Wilde, Gli uomini mentono; date loro una maschera e vi diranno la verità.
La battaglia è tra Teseo, eroe civilizzatore, e il Minotauro; epitome di
tutte le forze psichiche inconsce primitive e pulsionali.
Così sembra descriversi nelle parole di Bellinvia:
Molti mi considerano un’altra persona, orribile d’aspetto,
altri invece uno specchio infranto, e si riaddormentano,
ma loro non sono nudi come lo sono io; folle
dico soltanto la verità, anche se
la maggior parte delle volte, quando accado,
lavoro con l’ego dell’altro, di solito
ci mettiamo d’accordo.
***
Da “Fiori del Caos”- antologia di autori mitorealisti- a cura di Ettore Fobo – Kipple Officina Libraria- febbraio 2023
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