lunedì 24 settembre 2018
E chi potrà
più dire
che non ho coraggio,
che non vado
fra gli
altri e che non mi appassiono?
Ho fatto una
fila di quasi
mezz’ora oggi
alla posta;
ho percorso
tutta la fila passetto
per
passetto, ho annusato
gli odori
atroci di maschi
di vecchi e
anche di donne, ho sentito
mani
toccarmi il culo spingermi
il fianco.
Ho riconosciuto
la nausea e
l’ho lasciata là
dov’era, il
mio corpo
si è
riempito di sudore, ho sfiorato
una
polmonite. Non d’amore di me
si tratta,
ma di orrore degli altri
dove io mi
riconosco.
***
da “Poesie (1974-1992)”-
Patrizia Cavalli – Einaudi – prima edizione 1992
2 commenti:
Atroce (come gli odori), e bellissima.
Una vera zaffata di quotidianità. Gli ultimi tre versi suggellano in maniera straordinaria questa poesia. Mi ci rispecchio molto. Grazie, Elena.
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