venerdì 19 dicembre 2025
La persona magra
La persona magra
scaccia la fame
dalla bocca increspata
fin giù nel palato.
Molle il palato impiastra
con membrana nequizia.
Poi le tonsille,
due ovuli lucidi penduli,
e il vello e tutta la cavità.
Le carie e i dolori
e gli appostamenti batterici,
le colonie di iodio,
la grazia dell’elio:
il senso svapora.
La persona magra,
lungo stenosi e scissioni atomiche,
spinge in giù i bocconi,
incontra i villi, gli -ismi,
non aggira e ci resta paonazza.
La persona magra
defeca come ultimativo processo
dei tarli del tempo,
e se il rubinetto incrosta calcare,
la palpebra assente della magrezza
ricuce e rimedia gli indici
del turbamento
con altro assetto.
Il senso qui
non è da cercare.
Il senso qui
non è.
La persona magra
ricorda parenti, lacerti, decapitazioni,
impiccagioni, garage
e sogni
di pareti in visione.
Le pareti sognano i sogni dei primi.
La persona magra, robusta, si empie la carne di pieghe
e di stagno.
Pesante procede,
non secerne l’umore.
La persona magra ha sempre
quel tot di corretto rancore.
La persona magra è un imbroglio.
Il senso
non c’è.
Il senso qui
non è.
Tra due seni, due segni,
due uguali maniere
di orrida significazione,
il mondo corrente, corrivo volgare -
che la persona magra vuol disattendere -
è un’industria agra
di ipocrita merda.
La persona magra
scaccia la fame
dalla bocca increspata
fin giù nel palato.
Molle il palato impiastra
con membrana nequizia.
Poi le tonsille,
due ovuli lucidi penduli,
e il vello e tutta la cavità.
Le carie e i dolori
e gli appostamenti batterici,
le colonie di iodio,
la grazia dell’elio:
il senso svapora.
La persona magra,
lungo stenosi e scissioni atomiche,
spinge in giù i bocconi,
incontra i villi, gli -ismi,
non aggira e ci resta paonazza.
La persona magra
defeca come ultimativo processo
dei tarli del tempo,
e se il rubinetto incrosta calcare,
la palpebra assente della magrezza
ricuce e rimedia gli indici
del turbamento
con altro assetto.
Il senso qui
non è da cercare.
Il senso qui
non è.
La persona magra
ricorda parenti, lacerti, decapitazioni,
impiccagioni, garage
e sogni
di pareti in visione.
Le pareti sognano i sogni dei primi.
La persona magra, robusta, si empie la carne di pieghe
e di stagno.
Pesante procede,
non secerne l’umore.
La persona magra ha sempre
quel tot di corretto rancore.
La persona magra è un imbroglio.
Il senso
non c’è.
Il senso qui
non è.
Tra due seni, due segni,
due uguali maniere
di orrida significazione,
il mondo corrente, corrivo volgare -
che la persona magra vuol disattendere -
è un’industria agra
di ipocrita merda.
***
da “ La distrazione che ci rende dissimili”- Carolina Anna
Falbo- Controluna- luglio 2025

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