lunedì 23 marzo 2015
Specchio
Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell'erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.
E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell'acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c'era.
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell'erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.
E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell'acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c'era.
Salvatore Quasimodo
5 commenti:
Ci sta proprio bene. A primavera.
@Euridice
È una poesia che amo molto. Fra le prime imparate a memoria per motivi extrascolastici.
Mi riporta a tanti anni fa, dietro i banchi della scuola elementare, quando la maestra ci dettava le poesie (questa rientra fra quelle "primaverili") ed era come annusare le violette sul quaderno.
@Lisa
Da bambino io ero affascinato da una poesia di Montale, sulla felicità, che inizia con i memorabili versi: ”Felicità raggiunta si cammina/ per te su fil di lama, / agli occhi sei barlume che vacilla, /al piede teso ghiaccio che l’incrina/ e dunque non ti tocchi chi più t’ama.”
Lapsus nel commento precedente :
”teso ghiaccio che s’incrina”.
Posta un commento