Una poesia di Goliarda Sapienza

lunedì 6 maggio 2024


 



Sto leggendo “Ancestrale”, libro di poesie di Goliarda Sapienza, edito da “La vita felice” nel marzo  2014,  rinvenuto casualmente e fortunosamente in una libreria di Milano, nel quartiere Isola. Riporto questi dati perché ho letto in Hillmann che nei sogni la topografia è fondamentale.  Sono poesie di un’autrice che io tengo in alta considerazione, pur avendo letto di lei solo due libri: lo splendido “Università di Rebibbia”, ecco un altro luogo di questo sogno,  e il caustico “Elogio del bar”, terzo luogo ”amorfo in cui non capita nulla di particolare” e questa definizione ci riporta all’ultimo  e definitivo spazio di questo sogno, il bar. Io lo chiamo “Il Caffè del Satiro Antico”, è nel centro di Milano, in via Gonzaga. All’ingresso due giganteschi omenoni.  Si beve qualcosa, io un tè verde Sencha, voi non so. Prosit.

INFANZIA 2

Senza sospetto corri sotto il sole
senza sospetto il ventre appesantito
dal serpe del tuo sangue. Spaccati
i seni dal primo aprirsi al sudore
della maglietta di filo bianco
di scozia. Corri e non sai
che questa notte la luna accovacciata
sul balcone spierà il tuo assopirti
e senza parere ti sfilerà l’infanzia
da sotto il cuscino.
*** 

da "Ancestrale"- Goliarda Sapienza- La vita felice - 2014

2 commenti:

Elena ha detto...

Solo il sogno sa farci sentire così attaccati al mondo reale, svelandone tutto il mistero. Ecco una scrittrice che non conosco, e che ora ho il desiderio di approfondire.
Ho preso nota de L'università di Rebibbia.
A presto Ettore



Ettore Fobo ha detto...



Grazie Elena del tuo passaggio. Goliarda Sapienza merita la tua attenzione. Un caro saluto.