Una poesia di Jim Morrison

venerdì 3 luglio 2009

Fu la più gran notte della mia vita
Benché una moglie non l'avessi ancor trovata
Avevo lì i miei amici ben vicini

Indiani disseminati sulle
carreggiate all'alba sanguinanti
Si affolla di spettri la mente del bambino
fragile guscio d'uovo

Scalammo il muro
Viaggiammo per il cimitero
Forme antiche tutt'intorno a noi
Niente musica se non l'erba bagnata
fresca percezione oltre la nebbia.

Due fecero l'amore in un angolo silenzioso
uno cacciò un coniglio nell'oscurità
Una ragazza si sbronzò e fece il morto
Io feci al mio cervello qualche sermone inerte

Cimitero fresco e tranquillo
Odio lasciare
la tua sacra distesa
Aborro del giorno la venuta lattiginosa


....


Da Tempesta elettrica- Jim Morrison- traduzione Tito Schipa jr- Mondadori

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