Una poesia di Josif Brodskij

domenica 2 ottobre 2011

ODISSEO A TELEMACO

Telemaco mio,
la guerra di Troia è finita. Chi ha vinto non ricordo.
Probabilmente i greci: tanti morti
fuori di casa sanno spargere
i greci solamente. Ma la strada
di casa è risultata troppo lunga.
Dilatava lo spazio Poseidone
mentre laggiù noi perdevamo il tempo.

Non so dove mi trovo, ho innanzi un’isola
brutta, baracche, arbusti, porci e un parco
trasandato e dei sassi e una regina.
Le isole, se viaggi tanto a lungo,
si somigliano tutte, mio Telemaco:
si svia il cervello, contando le onde,
lacrima l’occhio – l’orizzonte è un bruscolo -,
la carne acquatica tura l’udito.
Com’è finita la guerra di Troia
io non so più e non so più la tua età.

Cresci Telemaco. Solo gli Dei
sanno se mai ci rivedremo ancora.
Ma certo non sei più quel pargoletto
davanti al quale io trattenni i buoi.
Vivremmo insieme, senza Palamede.
Ma forse ha fatto bene: senza me
dai tormenti di Edipo tu sei libero,
e sono puri i tuoi sogni, Telemaco.

1972

***

da Fermata nel deserto- Josif Brodskij - traduzione Giovanni Buttafava - Mondadori(1987)

7 commenti:

eustaki ha detto...

grande josif, come molti altri esuli russi. tra l'altro io ho una passione per mandel'stam

un saluto

Ettore Fobo ha detto...

La silloge da cui è tratta questa poesia è molto bella, direi una rivelazione per me che avevo finora letto poco di Brodskij. E pensa che non è ristampata da più di vent'anni.

Un saluto.

zoon ha detto...

ho negli occhi le immagini dell'ulisse televisivo di 40 anni fa. mi piacque talmente tanto da costituire il mio primo esperimento di scrittura: provai a fare un riassunto di tutto quello che avevo visto in tv...

Ettore Fobo ha detto...

Non ho presente la versione televisiva cui fai riferimento. Io da bambino rimasi folgorato da un libro in cui lessi una versione ridotta per bambini della storia dell'Iliade e dell'Odissea: iniziò così il mio innamoramento per la Grecia antica.

zoon ha detto...

eh roba molto vecchia, primi anni '70

saonda ha detto...

Grazie di aver postato questa poesia che non consocevo. Ulisse non smette di sorprenderci e ispirarci

Ettore Fobo ha detto...

Ciao Saonda, grazie a te per il commento.