Vertigine

lunedì 9 aprile 2018






Mucchio di papaveri sbrecciati in un canto,
tenue sorge una musica che avevamo dimenticato,
la musica del nostro principio.

E non importa se a dirlo in versi è una malinconia,
fu il passaggio e la rosa d’ombra credo
inseguita nel suo dislessico sfiorirsi addosso.

Come quando sulla punta dell‘addio
germoglia il ritorno o come quando la lama dell’attimo
sembra perpetuarsi ben oltre la sua eco.

È  una forma di gloria, io credo,
la luccicanza dell’abbandono in tenebroso serpente,
in fantasioso  stordimento di  forme,
laggiù, spazzate via…

La nostra  materia è un filo appeso all’infinito,
un refolo di vento la spezza.

Noi siamo soli
nel guscio della vertigine. 

ottobre 2011


Ettore Fobo.

***
da "Musiche per l'oblio/ Musique pour l'oubli"- Ettore Fobo - traduzione Daniel Dragomirescu - Editura Pim - 2016

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