Comunicazione

venerdì 8 marzo 2019



“Le imposte di cristallo chiuse per sempre sulla comunicazione”
René Char
                                                                                                                                                   
Ti va di fiorire? Fiorire sì, all’alba di questa desolazione tutta periferica.  Tutto è  esterno al  pensiero qualunque dell’uomo della strada, tutto picchia in direzione del fuoco e mira al centro di quell’onda emotiva da folla in tumulto;  oh grido spezzato delle moltitudini, oh pianeta in corsa verso la notte drogata dell’abisso, oh futuro di macchina, oh passato di palafitte. Grattacielo in una palude il mondo è adesso spiritato come un sonnambulo. Mi picchia in testa una follia sconosciuta, la follia di abitare in questo grattacielo paludoso, di essere il portiere di questo  albergo stratosferico,  il Grand  Hotel Miraluna. Sono  davvero l’abito smesso di una cerimonia in cui sentirsi sacri che ora, a ben vedere, è un cencio lacrimoso da gettare.

La mia voglia di comunicare è quella di un portiere, smisurata. Smisurata come la goccia che contiene tutte le lacrime del mondo, smisurata come il silenzio dentro una cattedrale di ghiaccio, smisurata come l’ombra di chi non è  nato, smisurata come la cecità di chi crede di aver visto tutto  ed è rimasto solo all’inizio della cantilena.

La mia voglia di comunicare mi getta nel discredito di una balbuzie, mi fa farneticare, gemere come un bambino. La mia voglia di comunicare è indecente e mi fa danzare.

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