giovedì 24 dicembre 2020
Non c’è niente da fare: l’artista autentico - massimamente il poeta, ”l’artista più squalificato di tutti”, come nelle illuminanti parole di Guido Ceronetti - è uno stregone che traffica con i bassifondi psichici, un attentato alla pubblica opinione e al suo troppo spesso mostruoso e ripugnante Buon Senso, un delinquente in una parola. Aveva perfettamente ragione Carmelo Bene: l’arte è sempre delinquenziale, il pensiero stesso, aggiungo io, è un crimine contro gli stereotipi, i luoghi comuni, le “fanfaluche mistiche” che sono la quintessenza di tutte le umane credenze.
5 commenti:
Il cauto buon senso è uno dei valori tradizionali dell'identità borghese. Piccinerie. Voglia Dio, un suo colpo di dadi, riaprire il pertugio per la passione e i suoi rischi.
“Piccinerie” narcisistiche, certo. Meglio la passione, quindi la follia, quando essa non decade in malattia mentale. Buon Natale, Humachina, oltre qualsiasi cornice dualistica di sacro e/o profano.
Buon Natale, Ettore. Augurio che proviene dalla sutura di cielo e terra.
Mi vengono in mente i versi di un pezzo di De Gregori di cui non ricordo il titolo (non ho voglia di andarlo a cercare). Fanno: "...i poeti, che brutte creature, ogni volta che parlano è una truffa."
Non so se i poeti siano truffatori, sicuramente hanno una parte folle molto spiccata.
Buone feste, Ettore.
Ho controllato. La canzone di De Gregori s'intitola "Storie di ieri". Grazie Andrea, buone feste anche a te.
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