Contro il Buon Senso

giovedì 24 dicembre 2020


 
"Spero non cali mai su di me l'infame buon senso"
Vladimir Majakovskij (citazione a memoria)

Non c’è niente da fare: l’artista autentico - massimamente il poeta, ”l’artista più squalificato di tutti”, come nelle illuminanti parole di Guido Ceronetti -  è  uno stregone che traffica con i bassifondi psichici, un attentato alla pubblica opinione e al suo troppo spesso mostruoso e ripugnante Buon Senso, un delinquente in una parola. Aveva perfettamente ragione Carmelo Bene: l’arte è sempre delinquenziale, il pensiero stesso, aggiungo io,  è un crimine contro gli stereotipi, i luoghi comuni, le “fanfaluche mistiche” che sono la quintessenza di tutte le umane credenze.

 

5 commenti:

Humani Instrumenta Victus ha detto...

Il cauto buon senso è uno dei valori tradizionali dell'identità borghese. Piccinerie. Voglia Dio, un suo colpo di dadi, riaprire il pertugio per la passione e i suoi rischi.

Ettore Fobo ha detto...


“Piccinerie” narcisistiche, certo. Meglio la passione, quindi la follia, quando essa non decade in malattia mentale. Buon Natale, Humachina, oltre qualsiasi cornice dualistica di sacro e/o profano.

Humani Instrumenta Victus ha detto...

Buon Natale, Ettore. Augurio che proviene dalla sutura di cielo e terra.

Andrea Sacchini ha detto...

Mi vengono in mente i versi di un pezzo di De Gregori di cui non ricordo il titolo (non ho voglia di andarlo a cercare). Fanno: "...i poeti, che brutte creature, ogni volta che parlano è una truffa."
Non so se i poeti siano truffatori, sicuramente hanno una parte folle molto spiccata.
Buone feste, Ettore.

Ettore Fobo ha detto...


Ho controllato. La canzone di De Gregori s'intitola "Storie di ieri". Grazie Andrea, buone feste anche a te.