Una poesia di Valentina Belgrado

lunedì 6 marzo 2023

 


Solchi cupi

Benché lo neghino nessuno

salvo chi ne muore avverte

dall’abisso gli effetti sul cuoio

dermico migrare dal follicolo

al filamento esponendo lamine

fibroreticolari a esaurimenti ossidativi:

la senescenza precoce del cefalalgico

è prima un contegno di uno stile

un vizio di forma sopraccigliare

l’osservazione acuta di due rètine

appannata dal dolore,

il requiem di una faccia

disciolta col contagocce.

 da "Cefalea cronica"- Valentina Belgrado- Gattomerlino Edizioni - Roma, 2023



2 commenti:

Mia Euridice ha detto...

Soffro di emicrania ma qui mi ci ritrovo perfettamente.

Ettore Fobo ha detto...



Allora la poesia ha colpito nel segno. Ciao Euridice.