Settimo comunicato mitorealista: video de "Le poesie hanno i lupi dentro"

venerdì 11 luglio 2025

 



“Il bello non è che il tremendo al suo inizio”

Rainer Maria Rilke

È accaduto di nuovo. Dietro l’infausto chiacchiericcio della Storia, macchinario Leviatano, ottuso di tutte le vacuità più alla moda, fermenta la musica della poesia ed è un tremendo canto di guerra, per svelare il mondo aldilà di ciò che il mondo pensa di sé stesso.

Noi mitorealisti ci riserviamo il compito e la responsabilità di assumere su noi stessi l’inaudita violenza di questa bellezza, covata nelle profondità di un’immaginazione che sempre si tenta di disinnescare, attraverso i meccanismi della Cultura. Cultura sì, il suo giogo di diamante ha smesso da tempo per noi di irradiare la sua luce, falsa perché consumabile e mercificata. No, il pensiero, il desiderio reali- e dunque, loro principale vettore, la poesia, non sono Cultura, sono magia, direbbe Byron e noi mitorealisti con lui. Magia naturalis, cioè il principio di trasformazione della materia per gli alchimisti, della Realtà, per noi mitorealisti, enorme totem concettuale e gregario, cieco di tutti i luoghi comuni di questo “manicomio delle idee moderne:”, in cui, per inciso, le poetesse si fanno chiamare poete… (sic)

Attente! I posteri vi giudicheranno, anzi a questo punto anche le postere. Ma sappiate che non ne facciamo un problema grammaticale, ce ne  infischiamo ma estetico e dunque morale. Perché rinunciare alla s sibilante che è così bella?

Noi mitorealisti lavoriamo per un mondo in cui ogni conformistico tic verbale di questo tipo sia bandito per la sua bruttezza come irrimediabilmente immorale.    Perciò ricordate: in italiano la parola poeta risuona come un peto in una stanza buia. Ricordiamo Gozzano: “Io mi vergogno/ sì mi vergogno d’esser poeta.”

Dunque “Le poesie hanno i lupi dentro”, a volte contro, perché gli autentici poeti sanno scagliare anche contro sé stessi, anzi a volte soprattutto contro sé stessi, i loro branchi di lupi, come vuole l’Iching, fanno marciare i loro eserciti anche contro la propria ombra. Lo spettacolo si è svolto il 20 giugno 2025, in Eterotopia a San Giuliano Milanese. Questo è il video integrale. Grazie dell’ascolto e, naturalmente, buona visione.

Ettore Fobo e il Laboratorio Mitorealista

2 commenti:

Humani Instrumenta Victus ha detto...

La cultura esprimerebbe etimologicamente la colonizzazione, pare dicesse C.B.
Volgare colonizzazione atlantica, più frequentemente. Se no, lusso spirituale di vago sentore mitteleuropeo.

Ettore Fobo ha detto...

In realtà l’etimologia citata da Carmelo (la fonte è Derrida) è stata poi messa in discussione. Ora l’etimologia più diffusa del termine cultura la fa derivare da un termine greco, che non ricordo, che potremmo tradurre con “rivestimento”. Cosa copre questo rivestimento? Degli angioletti con i fiorellini in mano? O piuttosto i lupi mannari che siamo? Ma ogni domanda, che si ponga aldiquà del bene e del male, è posta male e anche questa lo è. Teniamola solo come traccia di un più che millenario equivoco.
Grazie Humachina. Mitorealisti e Humachinisti procedono insieme, consapevoli che ogni politica che non avverta la propria oscura sostanza metafisica, o non ne raccolga perlomeno il disagio, è pura idiozia e barbarie. Questo è quello che penso della Nato.