martedì 25 novembre 2025
È solo alla seconda, terza lettura, che questa poesia mi si
è rivelata in tutta la sua potenza. Da
togliere il fiato. È diventata giustamente famosa in rete per raccontare al
mondo lo sterminio dei palestinesi. L’autore Refaat Alareer è morto in seguito
a un raid mirato dell’esercito israeliano, qualche giorno dopo averla
pubblicata in rete. Ascoltiamo:
Se devo morire
Se devo morire,
tu devi vivere
per raccontare la mia storia,
per vendere le mie cose,
per comprare un pezzo di stoffa
e qualche filo
(fallo bianco, con una lunga coda),
così che un bambino, da qualche parte a Gaza,
fissando il cielo negli occhi,
aspettando suo padre che è partito tra le fiamme –
senza dire addio a nessuno,
neanche alla sua carne,
neanche a se stesso,
veda l’aquilone, il mio aquilone che hai fatto tu, volare alto.
e pensi, per un momento, che lassù ci sia un angelo
che riporta l’amore.
Se devo morire,
che porti speranza,
che sia una storia.
***
da “Il loro grido è la mia voce – Poesie da Gaza- Autori Vari- Fazi Editore 2025

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