Contro l’editoria contemporanea – un J’accuse di Lodovica San Guedoro

sabato 9 agosto 2025



Essendo diventato impossibile, come avevano previsto fra gli altri Allen Ginsberg ed Eugenio Montale, che le parole di un artista autentico arrivino all’attenzione dei media di massa, essendo questi proprio il meccanismo il cui compito principale è marginalizzarli (in realtà di stritolarli), pubblico in questa sede le serrate riflessioni della scrittrice italiana Lodovica San Guedoro, emigrata in Germania,  per sfuggire all’indifferenza maligna di questo paese di non lettori, formattati secondo le direttive di un establishment pseudoculturale più che marcescente. Vi lascio alle sue parole colme di sacrosanto sdegno. Eccovi il link a YouTube.

Ettore Fobo


14 commenti:

Humani Instrumenta Victus ha detto...

Una volta venne chiesto al grande drammaturgo tedesco Heiner Müller perché mai insistesse tanto a rimanere nella DDR, dove aveva problemi con la censura, e perché non preferisse trasferirsi in Occidente. Müller rispose che da artisti è preferibile essere banditi ma presi sul serio, anziché essere lasciati liberi di lavorare senza intoppi ma ridotti all’ineffettualità, all’insignificanza e all’impotenza, come accade nelle società liberali in cui sono le logiche del libero mercato a censurare in termini automatici: se non corrisponde ai gusti del consumo di massa, la propria opera è semplicemente ignorata, non affiora, non appare. Censura come caso particolare dell'ignoranza.

Ettore Fobo ha detto...

Esattamente, Humachina. Meglio la galera, meglio i roghi, di questa melassa d'indifferenza velenosa ma già Leopardi e Schopenhauer lo sapevano: il talento non interessa a nessuno o, se interessa, suscita solo invidia, quasi mai ammirazione.

Anonimo ha detto...

I lettori per gli scrittori veri non mancano. A mancare sono i critici letterari, le case editrici, le riviste letterarie e l'atmosfera tutta che dovrebbe accogliere e favorire il bello e il significativo.

Anonimo ha detto...

Il bene che la letteratura può fare al mondo è incalcolabile, il male che la sua assenza può fargli è anche incalcolabile.

Humani Instrumenta Victus ha detto...
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Humani Instrumenta Victus ha detto...

I censori della Stasi sono stati i migliori lettori che uno scrittore potesse avere: intelligenti, scrupolosi, colti, attenti ai dettagli, equipaggiati con ottime capacità di metalettura per interpretare eventuali sottotesti sovversivi. Avercene.

maria antonietta montella ha detto...

Il talento disturba, specie se in donna. Lodovica San Guedoro ne possiede tanto e lo riversa in opere che incantano. Chi si dovrebbe occupare del suo talento, di farlo conoscere, se ne guarda bene, per disinteresse, per invidia, per gelosia. Oggi nessuna CE fa scouting in proprio, segue le mode per arrivare rapidamente al denaro, l'unico vero interesse.
I critici letterari oggi dove sono? Chi sono? Nessuno si interessa alla cultura se non rientra nel proprio circoletto. Si va avanti per onanismo. Di tutti. La massa non legge più, scrive, eccome se scrive, scrive senza pensare mentre pensa di poter trattare qualsiasi cosa grazie all'arroganza della propria ignoranza.

Ah, dimenticavo, complimenti per la scelta del dipinto di Hopper. Di fronte al mio letto c'è appesa una grande riproduzione che mi avvolge ogni sera in una solitudine pensosa.

Anonimo ha detto...

Condivido completamente quanto scritto da Maria Antonietta Montella

Anonimo ha detto...

Consiglio vivamente di esplorare il canale YouTube di Felix Krull Editore, la casa editrice bilingue fondata nel 2006 da Lodovica San Guedoro e Johann Lerchenwald !

Ettore Fobo ha detto...

@anonimo
Tutto ciò che dici è vero solo in parte. Le riviste ci sono sommerse, però, dal chiacchiericcio globale e poi, francamente, non le legge più nessuno. Pare sia finita quella che il filosofo Han - pace all'anima sua ultimamente così piena di speranza- chiama: "la civiltà del libro". E giù a piangere come le prefiche, con nel dietro però il venerato bastone della Speranza, vecchio alibi delle società repressive. Divago, scusami. Ti abbraccio perché amo l'anonimato e il tuo commento sul valore incalcolabile della letteratura è un aforisma da antologia. Grazie.

Anonimo ha detto...

Se anche ci sono, le riviste, non sono vive, non hanno prestigio e non svolgono più il ruolo di un tempo.

Ettore Fobo ha detto...

Grazie Maria Antonietta. Sottoscrivo tutto. Invidia, gelosia, ignoranza. arroganza, avidità, sono tratti distintivi dei mediocri. E i mediocri sono tanti e i mediocri sono tutti; quelli che Elsa Morante chiamava genialmente "gli infelici molti.", i veri dominatori del mondo.

Ettore Fobo ha detto...

Bellissimo. Fa pendant con un aforisma di Ezra Pound: "L'immagine di come sarebbe l'America, se i classici avessero più diffusione, mi toglie il sonno.

Ettore Fobo ha detto...

Giusto. Per amare i nemici, bisogna averne. In fondo è sempre evangelico. Non tutti, però, hanno la forza e la classe di avere nemici.