Una poesia di Mehmet Gayuk

domenica 20 settembre 2009



I

In perpetua afflizione giriamo attorno
Alle mura altissime del Gineceo

Tra le donne qualcuna c'è che canta
indoviniamo le loro abluzioni di lacrime

I loro occhi dalle grate ci spiano
Le loro mani ci gettano ritagli d'unghie

Torsoli di mela monete dentini guasti
Gusci d'arachidi ditali fili

Pezzetti di carta con macchie e graffi
Dove nulla è leggibile e dove tutto
Illumina
***
da Il Gineceo- Mehmet Gayuk (alias Guido Ceronetti)- Adelphi


1 commenti:

Roberta Puccina ha detto...

Traduzione musicale.