Impressioni lunatiche

mercoledì 29 settembre 2010

Con aspide-nastro all’intorno,
una polposa luna albicocca
l’occhio, incantato dal vanire
infinito delle nuvole caduche,
guarda chimerica regina,
e sono chiodi roventi le stelle
sul cosmico cranio di un Cristo

Frale qui l’anima galleggia,
come un sospiro di neonato,
lattiginosa luna custodisce
la misura del suo primo grido.

In orfico silenzio fra fronde
(galassia intrauterina )
vita ultraterrena pulsa.
Ed è liquido l’umor della gatta:
evaporazione felina che guizza,
fra le erbe attizzate dall’ombra.

Scarabocchiato un infinito
sta in venatura di foglia,
è una goccia di latte la luna
ora sul pastrano dell’assurdo.

2 commenti:

giacy.nta ha detto...

Sono tornata più di una volta a leggere la tua poesia, apprezzando ora le immagini e la loro combinazione ossimorica, ora l'ordito che ingabbia l'universo e ogni suo elemento, ogni sua creatura.
Un caro saluto,
Giacinta

Ettore Fobo ha detto...

Grazie Giacinta, un caro saluto anche a te.