Salvezza

mercoledì 9 febbraio 2011

La voragine degli anni
che si disfano in bisbigli
(vapore levatosi da un’acqua di oblio)
io sento divenuta la ferita
della caducità, ma il seducente
nulla della vita si rivela
nel verso di un poeta
ammaliante chiarore di candela.
La voragine del tempo trascorso,
vanito come un’ombra,
è ferita pulsante, quale luce
muore fra le stelle, immemore,
a salvare un’oncia d’infinito
che la febbre terrestre non consumi?


Da Sotto una luna in polvere - Ettore Fobo - Kipple Officina Libraria - 2010

6 commenti:

zoon ha detto...

versi che lasciano avvolgere in un manto di mantra...

Ettore Fobo ha detto...

Grazie zoon, il riferimento al mantra mi piace molto. Ho ascoltato qualcosa dei Covenant, molto interessanti.

zoon ha detto...

covenant, sono la terza volta che li vedo e ogni volta il desiderio che tornino presto è sempre più forte...

sono amici che tornano a casa tua, invitati a cena...

Ettore Fobo ha detto...

Li ho ascoltati un po', mi hanno convinto, comprerò un loro cd.
A presto, zoon.

Elena ha detto...

Sono contenta che ci sia questa Salvezza dopo il tuo ultimo post. Così scivolo giù e so che è qui che mi voglio fermare.
E' un mio limite in certi momenti non saper affrontare l'orrore, cercare riparo dove so di trovarlo.

Ettore Fobo ha detto...

Beh, Elena, uno degli scopi della poesia è sempre stato quello di confortare. Si squarcia un velo, una verità spiacevole viene fuori ma c’è la musica, il ritmo a farci vedere che in fondo questa verità non è così spiacevole. Poi io penso che ci sia sempre un risvolto positivo anche in ciò che all’inizio ci sembra terribile. A volte è solo questione di abitudine.