Una poesia di Gerardo Diego

mercoledì 2 marzo 2022



Tacere

Tacere, tacere. Non taccio perché voglio,

taccio perché la pena mi si impone,

affinché la parola non detronizzi

il mio silenzio più autentico e profondo.

 

Regna il silenzio, l’artefice austero

che fra due musiche compone un ponte

affinché il labbro ammutolito intoni

verso l’interno, fino all’abisso, il salmo intiero.

 

Io vorrei aprire il bordo del sigillo

svincolare  gli uccelli dell’accordo

per dare loro cielo in un volante arpeggio,

 

se non temessi che lasciando andare il mio ramo

invece del dolce cantico ardente

suonasse la parola che non ama.

 

Gerardo Diego

 

*

Tratta dall’appendice de “La struttura della lirica moderna”-  Hugo Friedrich-  Garzanti 2016-  tradotto dal tedesco da Piero Bernardini Marzolla. Il traduttore della poesia spagnola  in questione mi  è però ignoto.

 

2 commenti:

Sara ha detto...

Notevole!

Ettore Fobo ha detto...


Vero, Sara, grazie del passaggio.