Lo scopo dell’artista

mercoledì 25 agosto 2021



 

Ah quanti fraintendimenti! Lo scopo dell’artista non è la bellezza, velo squallido posto sugli orrori del mondo per farcelo accettare con un timido “Bè, però,  insomma,  tutto sommato Bach può giustificare Auschwitz e Michelangelo,  che so,  Hiroshima"; no,  l’artista è  colui che gettandosi nel dinamismo degli orrori ne perpetua l’assoluta magnificenza extramorale aldilà del bene e del male. Altrimenti anche Guernica ha il valore di una Madonnina messa sulla tomba del Novecento. La bellezza…per questo Rimbaud l’ha strangolata. Beau gest dell’artista assoluto. Nessuna consolazione, non ce l’avrete la casa in riva al mare con i puffi che cantano la vostra gloria. Bisogna essersi molto sporcati con la gran merda del dolore per dire questo. Non c’è un ordine morale del mondo. L’ordine estetico puzza troppo di Dio. Quindi a mare anche lui. Dinamismi,  forze, evocare l’impossibile:  ecco il compito dell’artista non allineato all’ordine linguistico vigente. Capri espiatori che denunciano che il male è inespiabile e pagano con la vita il prezzo della loro innocenza.

Ettore Fobo


 

 

 

2 commenti:

Humani Instrumenta Victus ha detto...

Amare l'Oltre.
A mare Dio.

Ettore Fobo ha detto...


Bene, siamo sulla stessa lunghezza d'onda, Humachina.