giovedì 9 febbraio 2017
Supposizioni in merito
a Barabba
Che ne è stato di Barabba? L’ho chiesto nessuno
lo sa
Liberato
dalla catena è uscito sulla strada bianca
poteva
girare a destra andare dritto girare a sinistra
fare un giro
su se stesso cantare allegro come un gallo
Lui
Imperatore delle proprie mani e della
testa
Lui
Governatore del proprio respiro
Lo chiedo
perché in qualche modo ho preso parte
alla faccenda
Attirato
dalla folla davanti al palazzo di Pilato gridavo
come gli
altri libera Barabba Barabba
Urlavano
tutti se io solo avessi taciuto
sarebbe
accaduto esattamente quel che doveva accadere
E forse
Barabba è tornato alla sua banda
sulle
montagne uccide veloce rapina abilmente
Oppure ha
aperto una bottega da vasaio
E pulisce le
mani macchiate di delitto
nell’argilla
della creazione
È un
acquaiolo un mulattiere un usuraio
un
proprietario di navi – su una delle quali
Paolo ha
navigato alla volta di
Corinto
oppure – non
lo si può escludere –
è diventata
una stimata spia al soldo dei romani
Osservate e
ammirate il vertiginoso gioco del destino
oh
possibilità potenze oh sorrisi della fortuna
E il
Nazareno
è rimasto
solo
senza
alternativa
con il
ripido
sentiero
di
sangue.
***
poesia tratta da “L’epilogo della tempesta”- Zbigniew
Herbert- traduzione di Francesca Fornari – agosto 2016 - Adelphi
2 commenti:
Ho appena scoperto questo poeta. Un mio studente mi ha portato un libro con questa poesia:
Del tradurre versi
Come un calabrone sgraziato
si è posato sul fiore
piegandone lo stelo flessuoso
si fa largo tra le file dei petali
simili a pagine d’un dizionario
tende al centro
ove c’è aroma e dolcezza
e benché raffreddato
e sprovvisto del gusto
si ostina
finché sbatte la testa
contro il giallo pistillo
e qui è la fine
è arduo penetrare
attraverso il calice dei fiori
fino alla radice
perciò il calabrone esce
pieno d’orgoglio
e ronza sonoro:
sono stato nel centro
a quelli poi
che non del tutto gli credono
mostra il naso
impolverato di giallo
(traduzione di Pietro Marchesani)
Grande poeta che ho scoperto l’anno scorso. Grazie della poesia, Silvia.
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