venerdì 28 gennaio 2011
Mi contraddico?
Mi contraddico? Sicuro.
Perché te ne meravigli?
Non siamo noi forse i figli
Del dubbio e dello spergiuro?
Non siamo i figli noi forse
Della imbelle tracotanza,
E della matta speranza
Che giace là dove sorse?
I figli del vano, alterno
Irrefrenabile moto?
I figli d'un noto ignoto
E d'un mutabile eterno?
Non sai (mistero giocondo!)
Che la contraddizïone
È l'anima, la ragione,
Tutta la vita del mondo?
Il quale mondo è il migliore
che si potesse impastare,
E se talvolta non pare,
La colpa è del nostro umore.
Del nostro umore incostante,
Del nostro egoismo cupido,
Che pende un po' nello stupido
E molto più nel furfante.
Ahi Dio, come sono belli
I mari, le selve, i monti,
L'albe, i meriggi, i tramonti,
Le ortiche, i fiori novelli!
E quelle care bestiole,
La cui maggiore faccenda
È di mangiarsi a vicenda
Sotto il grand'occhio del sole!
E l'uomo che, parli o taccia,
È un elettissimo vaso;
Ah, l'uomo con gli occhi, il naso
E la bocca nella faccia!
L'uomo, di così benigna,
Di così santa natura,
Che il diavolo n'ha paura,
E, quando può, se la svigna!
Son così belli, che io
Mi metto a piangere quando
Li guardo, e rido pensando
Il loro destino e mio. —
Essere uno e diverso
E coerente e sconnesso,
Vuol dir rifare in se stesso
Il glorïoso universo.
Meglio esser molti che uno:
E l'uno, l'uno ove molti
Sieno con arte raccolti,
Non morrà mai di digiuno.
Ricevi, se ti par buono,
Questo succinto entimema,
E fa che il succo ne sprema:
Mi contraddico, ergo sono.
4 commenti:
bella, bella, bella!
Pare un mosaico di omaggi alla tradizione, o sbaglio? Petrarca, Gozzano, Leopardi...
nei temi, nel lessico o anche solo nella musicalità.
Sì, ed è la poesia italiana più vicina ai temi di Nietzsche che abbia mai letto. Ciao Puccina e grazie del commento.
Oh, Graf non è certo dimentico dei Maestri, ma qui tematica e musicalità gli appartengono per la gran parte ..
Hai ragione, è una grande musicalità la sua. Un saluto
Posta un commento