domenica 14 dicembre 2014
Sopra: un'immagine di Gilles Deleuze
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“L’(es) funziona ovunque, ora senza sosta, ora discontinuo. Respira,
scalda, mangia. Caca, fotte. Che errore aver detto l’ (es). Ovunque sono macchine, per niente metaforicamente: macchine di
macchine, coi loro accoppiamenti, con le loro connessioni. Una macchina-organo
è innestata su una macchina-sorgente: l’una emette un flusso, che l’altra
interrompe. Il seno è una macchina che produce latte, e la bocca una macchina
accoppiata con quella. La bocca dell’anoressico oscilla tra una macchina da
mangiare, una macchina anale, una macchina da parlare, una macchina da
respirare (crisi d’asma). Così si è tutti
bricoleurs; a ciascuno le sue macchinette. Una macchina-organo per una
macchina-energia, sempre flussi e interruzioni. Il presidente Schreber ha i
raggi del cielo nel culo. Ano solare. E
state certi che funziona; il presidente Schreber sente qualcosa, produce
qualcosa, e può farne la teoria. Qualcosa si produce: effetti di macchine, e non
metafore.”
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Da “L’anti-Edipo”- Gilles Deleuze, Félix Guattari - traduzione di
Alessandro Fontana- Fabbri- 2014
4 commenti:
Un testo sul quale occorre tornare con disincanto e attenzione, ma sempre terribilmente attuale. Ottima scelta.
È stato per me un testo fondamentale. Grazie Massimo.
Testo-grimaldello per uscire da se stessi, liberatorio in senso buono.
@ Humani Instrumenta Victus
Testo liberatorio sì, che spazza via dalla mente certi pensieri che vi allignano, certa ideologia psicanalitica che ha qualcosa di religioso, certe idee dogmatiche che nessuno ormai mette in discussione. Tuttora all’avanguardia, e lo sarà per molto.
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