sabato 4 maggio 2019
La conversazione è diversa dalla chiacchiera. Può
dirsi tale un discorso se esso fa fuoriuscire non un conflitto di idee o
opinioni ma lo spirito del tempo, la verità che tutti condividono, senza
saperlo, ciò che ci forgia nel profondo. Perché la verità del tempo è qualcosa
che si subisce o un liquido amniotico in cui i nostri cervelli sono immersi. È
il nostro ambiente, che riconosciamo subito come la sintesi dei nostri
pensieri. La conversazione deve fare da levatrice a questa verità
condivisibile. Ma lo spirito del tempo non è una congerie di luoghi comuni, è
intuizione dell’essere profondo. Il resto, che chiacchiera, si scontra e ambisce alla
rissa verbale. Ci si difende dalla chiacchiera solo con il silenzio che ci
estrania. La conversazione vuole un pensiero oggettivo, dove il soggetto si sgretola e la verità lo
inonda come un mare.
2 commenti:
Io credo che lo spirito del nostro tempo sia forgiato più dalle chiacchiere che dalla conversazione. Non c'è conversazione perchè oggi è sparito il silenzio dalle nostre vite; e la conversazione si nutre anche di silenzi. E poi non sappiamo più ascoltare.
@Pino
In questo post, parlando di spirito del nostro tempo, intendevo una verità oggettiva, oltremondana, quasi trascendentale. Certo la mondanità è quasi tutta chiacchiera. Chiacchiera autistica, perché quasi nessuno ascolta realmente. Perciò quelle rare volte in cui mi sento immerso in una conversazione, in un dialogo fra profondità, mi sento pressoché liberato dal peso del mondo. Per me è vitale. Accade raramente ma è magico.
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