venerdì 9 agosto 2019
Nella
taverna i ladri hanno giocato
a domino
facendovi mattina.
La
padrona ha servito una frittata;
i
monaci hanno tracannato vino.
In
lite le chimere della torre
su
chi, di loro, abbia i tratti più orrendi.
E
un grigio comiziante al primo sole
convoca
la folla nelle tende.
Per
il mercato s’agitano cani,
stride
la toppa del cambiamonete.
Allunga
sull’eternità le mani
chiunque,
a derubarla, ma essa è rena,
sabbia
del mare persa da un barroccio –
manca
tela d’ortica per i sacchi -;
e
indispettito un frate è lì che snocciola
bugie
sulla locanda e la nottata.
***
da “ Ottanta poesie” - Osip Mandel'štam
– traduzione e cura di Remo Faccani – Einaudi - 2009
4 commenti:
“Tutto crepita e oscilla.
L’aria vibra di similitudini.
Non c’è parola migliore di un’altra”
Dovrebbero guardare me le chimere e cesserebbe ogni loro lite.
@Sere
“Di amare e riconoscere è concesso ai mortali
in loro dalle dita anche il suono può erompere;
ma ciò che volevo dire mi sfugge, e immateriale
il pensiero ritorna alla reggia delle ombre”
Grazie del commento.
grazie a te di pubblicare questo splendore
Risponde al mio bisogno di divulgazione. Si tratta di un grande poeta. Un saluto Nina.
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