Una poesia di Derek Walcott

venerdì 17 marzo 2017





Preludio

Io con le gambe incrociate alla luce del giorno guardo
I pugni variegati di nuvole che si raccolgono sopra
Gli sgraziati lineamenti di questa mia isola prona.
Intanto i piroscafi che dividono orizzonti dichiarano
Noi perduti;
Trovati solo
In opuscoli turistici dietro ardenti binocoli;
Trovati nel riflesso blu di occhi
Che hanno conosciuto metropoli e ci credono felici qui.

Il tempo striscia sui pazienti che da troppo sono pazienti,
 
Così io che ho fatto una scelta,
Scopro che la mia fanciullezza se n’è andata.

E la mia vita, troppo presto, certo, per la profonda sigaretta,
La maniglia girata, il coltello che rigira
Nelle viscere delle ore, non deve essere resa pubblica
 
Finché non ho imparato a soffrire
In accurati giambi.

Vado, certo, attraverso tutti gli atti isolati,
Faccio di situazioni una vacanza,
Mi aggiusto la cravatta e fisso mascelle importanti,
E noto le vive immagini
Di carne che passeggiano per l’occhio.

Finché da tutto mi allontano per pensare come,
Nel mezzo del cammin della mia vita,
Oh  come giunsi a incontrare te, mio
Riluttante leopardo dai lenti occhi.
                                 
(1948)
***
da “Mappa del Nuovo Mondo”-  Derek Walcott- traduzione  Barbara Bianchi, Gilberto Forti e Roberto Mussapi – Adelphi - 1992

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