mercoledì 18 luglio 2018
Immergersi in un libro di poesie
significa avvicinare il mistero di una mente che si sottrae al chiacchiericcio
dei luoghi comuni per esplorare o addirittura creare un’altra terra come recita
il titolo di questo intensa silloge poetica del poeta francese Jean Flaminien, L’altra terra, appunto, che leggo nella traduzione di Marica
Larocchi per Book Editore. Altra terra dove avviene l’epifania, dove il tempo è
sospeso e la meditazione pone i suoi interrogativi al viandante che
l’attraversa. E qui gli interrogativi si condensano nelle pagine finali, le più belle, nella sezione intitolata Esistere: “Vediamo davvero la realtà?”,
domanda che kantianamente ha una risposta negativa se intendiamo con realtà la
cosa in sé, il noumeno. Eppure la
poesia, sembra dirci Jean Flaminien, è forse lo strumento più adatto per farci
avvicinare all’essenza delle cose, in un’epoca in cui l’interiorità si dissolve
in un incandescente ”magma mediatico e
virtuale” e il “rifornimento di
spiritualità” è cessato, così il contatto con le altrui interiorità si è
interrotto e solo conta il “benessere
materiale” che lungi dall’appagarci ci disintegra nel profondo, ci
cancella.
Così questa poesia si propone di
farci intuire “l’aldilà delle cose”
dove l’io non può mettere radici e il pensiero stesso svapora ma dove possiamo
indagare le possibilità notturne e inconsce della nostra personalità che la
veglia e la coscienza estromettono. È l’altra terra del titolo, definizione più
che mai calzante per quella cosa che chiamiamo poesia. Terra aliena su cui
posare il piede è pericoloso, in cui avventurarsi significa andare incontro
alla più radicale delle trasformazioni.
Terra misteriosa, dove le zolle
si illuminano, “la selva si desta” e
“lo stagno già divampa” e dove
bisogna stare in ascolto, ricettivi, per accogliere “la bellezza del mondo” che si offre a noi come un enigma di cui
proprio la poesia ci fa intravvedere la chiave per poi negarcela all’ultimo
momento perché l’enigma deve rimanere tale e la domanda mantenere la sua
profondità insolubile.
Così tutto è mistero in queste
poesie, dal ronzio delle api che
desidera “riconquistare la propria sostanza” al “brusio
della selva/ in cerca di parole fuggenti” alla luce in cui si condensa “ ogni tensione d’essere” . Flaminien ci
racconta e canta quanto sia meraviglioso esistere sotto un cielo che esplode di
stelle, in un mondo naturale dai molti segreti, in cui l’idea del mattino
potenzia o smorza la luce del mattino reale, gli oggetti sono da noi dotati d’anima, e
nell’”opera invisibile del mondo” la
parola ci trae a sé come una strega per ammaliarci con la visione di un’unità
di segno e cosa. Se esistere significa dare un ordine al proprio caos e innescare metamorfosi,
l’universo ha bisogno dell’umano per pensarsi, la nostra psiche è un incrocio
di voci aliene e altre, la natura stessa ci pare straniera nel suo darsi a noi
come colei “ che tacitamente compie la
verità”.
Così Flaminien compie il suo
periplo intorno alla parola, restituendoci con il suo tragitto il movimento
lunare e ambiguo della poesia, laddove tutto deflagra e allo stesso tempo si
chiude in un inesplicabile silenzio che raccoglie in sé ogni anelito al dire
nella sua scintillante possibilità.
4 commenti:
La poesia in Flaminien scorre pura, esatta, necessaria. Ogni verso disvela, getta una luce di verità sul mondo. Una saggezza miracolosa avvolge ogni parola che appaga e stimola ad un tempo il lettore capace di comprendere e ascoltare questo concento di suoni.
Paride Mercurio
@Paride Mercurio
Ho conosciuto Flaminien leggendo alcune sue prose sulla rivista “Anterem”. Esaltanti. Grazie del commento.
Nella primavera del 2017, ho avuto la fortuna di presentare L'homme flottant a Varese insieme ad altri amici: era presente anche lui e ci siamo conosciuti.Un'esperienza folgorante. Qualche mese dopo mi è arrivato un plico dalla Spagna: conteneva L'autre terre, un dono suisito e preziosissimo. Grazie a lei del suo commento e dell'ospitalità.
Paride
@Paride
È proprio il libro da cui sono tratte le prose che ho letto. Sarà uno dei miei prossimi acquisti.
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